Esport, sale Lan chiuse in Italia: cosa è successo

Esport, sale Lan chiuse in Italia: cosa è successo

Esport, sale Lan chiuse in Italia: cosa è successo


di Kevin Carboni

Mentre il rieletto presidente Emmanuel Macron ha promesso di far diventare la Francia il “paese dei videogiochi”, l’Agenzia delle dogane e monopoli ha chiuso nei giorni scorsi tre sale per esport in Italia, conosciute anche come sale Lan (Local area network). In questi locali si possono affittare postazioni pc e console per sfide e tornei con videogiochi come Fifa o Fortnite. Non tutti gli esercizi sono stati chiusi: per esempio, quelli che si configurano come associazioni sono fuori, così come quelli che svolgono attività più professionali (a quanto apprende Wired sentendo gli stessi esercenti). “L’attività – fa sapere l’Agenzia – è stata sviluppata al fine di verificare l’osservanza delle imposizioni tributarie in materia di gioco e con riguardo alla corretta applicazione della normativa volta alla tutela e alla salute dei minori. Ha interessato, esclusivamente, 4 esercizi commerciali all’interno dei quali, a titolo oneroso, venivano messe a disposizione del pubblico apparecchiature da intrattenimento tra cui rientrano anche i videogiochi“. Uno di questi, spiega l’agenzia, “ha esibito e messo a disposizione degli ispettori, la documentazione amministrativa attualmente riconosciuta corretta per l’esercizio dell’attività di gioco nella sala Lan. Ciò ha permesso alla Direzione Giochi, di riconoscere la legittimità dell’attività posta in essere dal soggetto privato e, pertanto, di concludere l’ispezione amministrativa senza alcun rilievo né contabile né amministrativo”.

Tutto parte da un interpello del 21 aprile della società Led Srl, che gestisce locali con slot machines e gioco d’azzardo. All’Agenzia delle entrate e monopoli (Adm) l’amministratore delegato di Led, Sergio Milanesi, chiede se le sale esport all’interno dei propri locali siano esenti dalle regole che governano i giochi senza vincite in denaro, come le freccette o il biliardino. Parliamo di regole datate, non aggiornate al settore degli esport. Il 26 aprile l’Adm ha diffuso una circolare per l’omologazione sale Lan, con una scadenza molto stretta al 30 aprile.

Sabato 30 aprile sono scatti i sigilli. L’Agenzia delle dogane e monopoli ha messo sotto sequestro tre sale esport, tra cui l’Esport Palace di Bergamo. Il titolare, Alessio Cicolari, ha scritto: “Esport palace e altri centri esport e di Sim Racing sono stati trattati come chissà quale razza di criminali”. Pc Teklab a Melzo, in provincia di Milano, spiega a Wired di essere stata la prima a subire il sequestro. 

In questi tre casi Adm riferisce di aver “provveduto a redigere verbali di sequestro amministrativo ai sensi della legge 689/81, per le apparecchiature destinate al gioco, prive di ogni forma di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato. In particolare, in uno di questi tre casi, lo stesso operatore, all’atto della presentazione della segnalazione certificata d’inizio attività all’Ente comunale, dichiarava di installare videogiochi che, tuttavia, erano completamente privi di certificazione e titoli autorizzatori”. 

Altri locali hanno sospeso l’attività in via precauzionale, come lo Space Games Esport Bar di Salerno o la Terabyte Solutions di Ascoli Piceno, per timore di essere colpiti dall’Adm, ma senza tuttavia ricevere ispezioni. Matteo Bonura, titolare della sala Lan Just Play, per ora non ha chiuso e dice a Wired: “Troviamo questa situazione estremamente ingiusta perché abbiamo fatto tanti sforzi per ottenere i permessi necessari alla nostra attività e solo ora si accorgono di questo vuoto normativo. È giusto che questo vuoto venga colmato però è scorretto che a pagarne le conseguenze dell’arretratezza burocratica Italiana siano attività come la nostra con chiusure preventive o forzate”. Nicola Trivillino, titolare del brand DrivingItalia.net e Driving Simulation Center, spiega a Wired: “Il legislatore deve fare delle norme nuove. C’è un vuoto”.

Secondo Cicolari la conseguenza di questa circolare è che anche fiere del settore non possano offrire spazi per esport o che anche i “simulatori nei musei automotive o negli autodromi” siano illegali ma l’Adm ha smentito questa lettura.

[Articolo aggiornato alle ore 15.30 del 2 maggio 2022 con le dichiarazioni dell’Adm]



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www.wired.it
2022-05-02 13:31:00

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